Riscaldamento globale, 650 scienziati "dissidenti"

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Riscaldamento globale, 650 scienziati "dissidenti"

Messaggiodi nemesys_72 il 07 gen 2009, 11:31

Erano 400 alla fine del 2007, sono diventati 650 alla fine del 2008. Stiamo parlando degli scienziati di fama internazionale citati in un Rapporto depositato presso il Senato americano, che contestano apertamente la “dottrina” del riscaldamento globale antropogenico (ovvero causato dall’uomo). Vale a dire la base scientifica che sta dietro il Protocollo di Kyoto e le scelte di politica ambientale dell’Unione Europea, tra cui il recente e tanto discusso pacchetto clima-energia.

Quindi nel corso del 2008 altri 250 scienziati si sono ribellati al pensiero unico scientifico e, cosa ancora più rilevante, molti di loro sono collaboratori presenti e passati dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), l’organismo creato all’interno del sistema ONU per monitorare gli studi sui cambiamenti climatici e tra i principali responsabili dei ricorrenti allarmi sul clima.

Il rapporto del Senato Americano, depositato l’11 dicembre scorso, mette in evidenza che il tanto sbandierato consenso scientifico riguardo ai cambiamenti climatici è una clamorosa menzogna. Nelle 231 pagine, infatti, il rapporto elenca tutti gli scienziati “dissidenti”, con le loro biografie, gli studi compiuti e i saggi scientifici sui cambiamenti climatici che possono quindi essere consultati da chi vuole approfondire le posizioni. Gli scienziati citati in questo nuovo rapporto sono esperti in diversi campi legati alla climatologia: geologia, biologia, glaciologia, biogeografia, meteorologia, oceanografia, economia, chimica, matematica, scienze ambientali, astrofisica, ingegneria, fisica, paleoclimatologia. Alcuni di loro sono premi Nobel nei loro rispettivi campi scientifici e altri hanno condiviso una “fetta” del Premio Nobel per la Pace 2007 assegnato all’IPCC e ad Al Gore.

Fra di loro sono cvitati anche quattro scienziati italiani: il ben noto fisico Antonino Zichichi, presidente della Federazione Mondiale degli Scienziati; il professor Renato Angelo Ricci, presidente onorario della Società Italiana di Fisica, il professor Franco Battaglia, docente di Chimica ambientale all'Università di Modena (Ricci e Battaglia sono anche tra i fondatori dell'associazione scientifica Galileo 2001); e il tenente colonnello Guido Guidi, del Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica (CNMCA) di Pratica di Mare (Roma), creatore dell'interessantissimo blog Climate Monitor.


A beneficio di chi non ha intenzione di leggersi tutto il rapporto, ecco alcune delle citazioni contenute:

“Sono scettico… Il riscaldamento globale è diventato una nuova religione”
Ivar Giaevar, premio Nobel per la Fisica

“Siccome non sono più affiliato ad alcuna organizzazione né ricevo alcun finanziamento, posso parlare sinceramente… Come scienziato resto scettico… Il fondamento della tesi secondo cui le emissioni umane di gas serra sono la causa del riscaldamento è quasi del tutto basato sui modelli climatici. Ora, tutti noi conosciamo la fragilità dei modelli riguardanti il sistema aria-superficie”
Joanne Simpson, scienziata dell’atmosfera, prima donna al mondo a ottenere un PhD in meteorologia; autrice di oltre 190 studi, definita “tra i più importanti scienziati degli ultimi 100 anni”.

“I timori per il riscaldamento sono il pegior scandalo scientifico della storia… Quando la gente capirà la verità, si sentirà ingannata dalla scienza e dagli scienziati”.
Itoh Kiminori, giapponese, collaboratore dell’IPCC, PhD in chimica e fisica dell’ambiente

“L’IPCC è ormai diventato un circuito chiuso; non ascolta gli altri. Non ha una mente aperta… Sono veramente sconcertato che il Premio Nobel per la Pace sia stato dato sulla base di conclusioni non corrette tratte da persone che non sono geologi”.
Arun D. Ahluwalia, geologo dell’Università del Punjab e membro del Consiglio di amministrazione dell’Anno Internazionale del Pianeta (sostenuto dall’ONU)

“Finora, non ci sono dati reali che diano modo di preoccuparsi di un futuro riscaldamento catastrofico”
Jarl R. Ahlbeck, ingegnere chimico all’Università Abo Akademi in Finlandia, autore di 200 pubblicazioni scientifiche ed ex membro di Greenpeace.

“Chiunque affermi che il dibattito è finito e che le conclusioni sono chiare ha un approccio chiaramente non scientifico a uno dei più importanti temi del momento”.
Pal Brekke, fisico solare, consigliere del Norwegian Space Centre di Oslo. Ha pubblicato oltre 40 articoli scientifici “peer-reviewed” sull’interazione del Sole con la Terra.

“I modelli e le previsioni dell’IPCC non sono corretti perché sono basati soltanto su modelli matematici e su scenari che non includono, per esempio, l’attività solare”.
Victor Manuel Velasco Herrera, ricercatore all’Istituto di geofisica dell’Università Nazionale del Messico.

“E’ una clamorosa bugia portata avanti sui media che fa sembrare che esista soltanto un piccolo gruppo di scienziati che non si accodano alla teoria del riscaldamento globale antropogenico”.
Stanley B. Goldenberg, scienziato dell’atmosfera all’Hurricane Research Division del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration).

“Anche raddoppiare o triplicare le emission di biossido di carbonio avrà un impatto limitato, visto che sono il vapore acqueo e l’acqua condensata in particelle come nuvole dominano la scena mondiale e sempre lo faranno”.
Geoffrey G. Duffy, docente al Dipartimento di Ingegneria chimica e dei materiali all’Università di Auckland, Nuova Zelanda

“Dopo aver letto il commento asinino di Pachauri (presidente dell’IPCC) che paragona gli ‘scettici del clima’ a quelli che credono che la terra sia piatta, è difficile restare calmi”.
William M. Briggs, statistico del clima, specializzato in statistica delle previsioni meteo, membro della Commissione statistica della Società Metorologica Americana e condirettore della Monthly Weather Review.

“I teorici di Kyoto hanno messo il carro davanti ai buoi. E’ il riscaldamento globale che provoca aumenti di biossido di carbonio nell’atmosfera, e non il contrario… Molti documenti critici presentati alla Conferenza Onu di Madrid del 1995 sono spariti senza lasciare tracce. Come conseguenza, la discussione è diventata unilaterale e pesantemente distorta, e l’ONU ha dichiarato che il riscaldamento globale è un fatto scientifico”.
Andrei Kapitsa, geografo russo e ricercatore sui ghiacci antartici

“Sono convinto che l’attuale allarme sul biossido di carbonio sia un errore… Le paure sul riscaldamento globale causato dall’uomo sono infondate e non si basano su una scienza corretta”.
Will Happer, docente al Dipartimento di Fisica dell’Univerità di Princeton, ex direttore della Ricerca energetica al Dipartimento dell’Energia degli USA. Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche, membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze.

“Strumento regolatore della natura è il vapore acqueo: più biossido di carbonio porta minore umidità nell’aria, mantenendo il totale dei gas serra in accordo alle condizioni necessarie di equilibrio”.
Miklos Zagony, fisico ungherese, ricercatore sull’ambiente. Ha cambiato posizione dopo essere stato un grande sostenitore della teoria del riscaldamento globale e in Ungheria è stato un pubblico sostenitore del Protocollo di Kyoto.

“Per quanti anni il pianeta dovrà raffreddarsi prima che si cominci a capire che non si sta scaldando? Per quanti anni il raffreddamento dovrà andare avanti?”.
David Gee, geologo, docente all’Università di Uppsala (Svezia), segretario della commissione scientifica del Congresso Geologico Internazionale 2008 che ha autorizzato la pubblicazione di 130 studi “peer-reviewed”.

“Gore mi ha provocato a iniziare a investigare di nuovo nella scienza e mi sono rapidamente e solidamente trovato nel campo degli ‘scettici’… I modelli climatici al massimo possono essere utili per spiegare i cambiamenti climatici dopo che sono avvenuti”.
Hajo Smith, meteorologo, Olanda, ex membro della commissione olandese dell’IPCC, ex sostenitore della tesi del riscaldamento globale antropico.

“La quantità di Co2 che produciamo è insignificante in termini di circolazione naturale tra aria, acqua e suolo… Sto preparando un dettagliato studio sui rapporti dell’IPCC e dei Sommari per i Politici, per spiegare in che modo i Sommari hanno distorto la scienza”.
Philip Lloyd, fisico nucleare e ingegnere chimico, Sudafrica, coordinatore degli autori dell’IPCC.

“Molti scienziati stanno cercando un modo per tornare indietro silenziosamente (dal promuovere le paure del riscaldamento) senza vedere rovinate le proprie carriere professionali”.
James A. Peden, Fisico dell’atmosfera, ex membro del centro di Ricerca Spaziale di Pittsburgh.

“Tutti quelli che premono per azioni per fermare il riscaldamento globale hanno bisogno di togliersi i paraocchi e cominciare a pensare cosa dovremmo fare se invece ci troviamo ad affrontare un raffreddamento globale”.
Phil Chapman, Geofisico, ingegnere spaziale ed ex astronauta della NASA.

“Creare un’ideologia legata al biossido di carbonio è un nonsenso pericoloso… L’attuale allarme sui cambiamenti climatici è uno strumento di controllo sociale, un pretesto per grossi affari e battaglie politiche”.
Delgado Domingos, Scienziato dell’Ambiente, Portogallo, fondatore del gruppo Numerical Weather Forecast, ha pubblicato oltre 150 articoli scientifici.

“Le emissioni di Co2 non fanno assolutamente differenza in un modo o nell’altro… Qualsiasi scienziato sa questo, ma dirlo non paga…. Il riscaldamento globale, come veicolo politico, mantiene gli europei al posto di guida e i Paesi in via di sviluppo a camminare a piedi scalzi”.
Takeda Kunihiko, vice-cancelliere dell’Institute of Science and Techonology Research all’Università di Chubu (Giappone).

“L’allarmismo sul riscaldamento globale ha la sua giustificazione nel fatto che è qualcosa che genera fondi”.
Eduardo Tonni, paleontologo, capo del Dipartimento di Paleonotologia all’Università di La Plata (Argentina) e membro della Commissione per la Ricerca Scientifica di Buenos Aires.

“Qualsiasi sia il tempo, esso non è causato dal riscaldamento globale. Al limite, il clima potrebbe essere all’inizio di un periodo di raffreddamento”.
Art V. Douglas, Scienziato dell’atmosfera, ex direttore del Dipartimento di Scienze Atmosferiche della Creighton University di Omaha, Nebraska (USA), autore di numerose pubblicazioni scientifiche “peer-reviewed”.

“Non c’è una qualsivoglia base scientifica falsificabile per affermare che il riscaldamento è causato dai gas serra prodotti dall’uomo perché l’attuale teoria fisica è troppo inadeguata per poter indicare una qualsiasi causa”.
Patrick Frank, chimico.

“La ‘paura del riscaldamento globale’ viene usata come arma politica per aumentare il controllo del governo sulla vita degli americani, sui loro redditi e sulle loro decisioni”.
Jack Schmitt, geologo e astronauta della NASA, arrivato sulla Luna con la missione Apollo 17 ed ex consulente del Norwegian Geological Survey e dell’US Geological Survey.

“La Terra si sta raffreddando dal 1998 malgrado le previsioni dell’IPCC… La temperatura globale per il 2007 è stata la più fredda del decennio e la più fredda del millennio… Questo spiega perché il ‘riscaldamento globale’ adesso si chiama ‘cambiamento climatico’ “.
Richard Keen, climatologo del Dipartimento di Scienze Atmosferiche e Oceaniche dell’Università del Colorado.

di Riccardo Cascioli
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Re: Riscaldamento globale, 650 scienziati "dissidenti"

Messaggiodi `knives` il 07 gen 2009, 20:08

che sia vero o no una regolata dobbiamo darcela
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Re: Riscaldamento globale, 650 scienziati "dissidenti"

Messaggiodi max10891 il 08 gen 2009, 13:29

e io me la rido sotto i baffi...
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Re: Riscaldamento globale, 650 scienziati "dissidenti"

Messaggiodi `knives` il 08 gen 2009, 21:57

cmq 650 sembrano tanti..ma vanno rapportati a quanti miliardi dicono il contrario..
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Re: Riscaldamento globale, 650 scienziati "dissidenti"

Messaggiodi nemesys_72 il 08 gen 2009, 23:25

sì, ma nei 6.7 miliardi che dici tu, c'è tanta gente che non sa niente di niente e parla citando magari notizie prese a caso dalla rete (un buon 98-99% direi)..
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Re: Riscaldamento globale, 650 scienziati "dissidenti"

Messaggiodi `knives` il 12 gen 2009, 22:45

nemesys_72 ha scritto:sì, ma nei 6.7 miliardi che dici tu, c'è tanta gente che non sa niente di niente e parla citando magari notizie prese a caso dalla rete (un buon 98-99% direi)..

beh certo, ma ci saranno tra questi 6,7mld almeno 650 che valgono almeno quanto questi 650?
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Re: Riscaldamento globale, 650 scienziati "dissidenti"

Messaggiodi nemesys_72 il 12 gen 2009, 23:37

mah, questo non te lo so dire..
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Re: Riscaldamento globale, 650 scienziati "dissidenti"

Messaggiodi takion il 15 gen 2009, 17:45

Mi sono riavvicinato oggi sul pc perché sto riprendendomi e quindi vorrei anche postare un ultimo commento appena rilasciato
Sul sito ci sono altri links.
Mi sembra evidente che ci siano persone che vogliano nascondere la verità anche quando suffragata da prove, e ciò come si chiama? Perché delle persone dovrebbero nascondere un'amara verità? Cosa ci guadagnano?

La bufala del ghiaccio in ripresa: ricercatore costretto a smentire

ROMA - Guelfi e ghibellini, Coppi contro Bartali, Mazzola contro Rivera. In Italia, è stato ripetuto spesso, si finisce sempre per dividersi in due partiti. Quando si parla di riscaldamento globale il problema travalica però i confini nazionali e lo stesso atteggiamento di sterile contrapposizione investe tutto il mondo. Da una parte chi è persuaso che il Pianeta si stia rapidamente riscaldando per colpa delle attività industriali umane, dall'altra i negazionisti.

Due fazioni non esattamente simmetriche visto che della prima fa parte la crema della ricerca internazionale sul clima e si esprime attraverso studi posti al vaglio della comunità scientifica. Nella seconda ci sono invece pochi ricercatori outsider e molti polemisti di professione. Ma c'è anche una fazione più catastrofista del primo partito sempre pronta a interpretare qualsiasi segnale, per quanto ambiguo, a proprio sostegno e a duellare su questo terreno con i rivali negazionisti.

A fare le spese di questa contrapposizione sono quasi sempre i dati scientifici, strumentalizzati e tirati da una parte o dall'altra a discapito della loro neutralità e del necessario e faticoso sforzo per capirne realmente la portata. L'ultimo caso eclatante è stata la notizia del presunto recupero dei ghiacci artici usata in questi giorni per ridare fiato alle trombe dei negazionisti. Una caso da manuale del cortocircuito che può colpire l'informazione soprattutto nell'era di Internet.

La notizia, ripresa oltre che dai blog di mezzo mondo anche da giornali nazionali e agenzie di stampa, suonava più o meno così: a fine 2008, dopo la seconda peggiore perdita estiva di sempre (la peggiore fu nel 2007), il ghiaccio marino del Polo Nord ha conosciuto una ripresa vigorosa, tornando nientemeno che ai livelli del 1979. Dato che veniva attribuito alle misurazioni dell'autorovolissimo William Chapman dell'Università dell'Illinois e assolutamente incoraggiante rispetto ai timori di scioglimento totale dei ghiacci estivi nel volgere di pochi anni lanciato appena pochi mesi prima.

Le cose in realtà non stanno esattamente così. Innanzitutto non si trattava di uno studio di Chapman, ma di una valutazione (basta su dati raccolti dall'Università dell'Illinois) di un blogger, Michael Asher, che si limitava a chiedere allo scienziato dell'Illinois un commento nel quale lo studioso spiegava che effettivamente un recupero c'era stato e poteva essere attribuito a una particolare circolazione dei venti gelidi. Ma tanto è bastato a mettere in moto la macchina negazionista. Così alla fine Chapman è dovuto intervenire per mettere fine all'equivoco con una nota ufficiale pubblicata sul sito dell'Università.

Innanzitutto, fa chiarezza lo studioso della criosfera, il dato comparativo non si riferisce ai ghiacci marini artici ma al valore globale che si ottiene sommando quelli di Polo Nord e Polo Sud, con i primi che rispetto al 1979 si riducono di quasi un milione di chilometri quadrati e i secondi che avanzano di circa 0,5 milioni. "Un dato - precisa - poco indicativo rispetto alle valutazioni sul riscaldamento globale in quanto la maggior parte dei modelli sulle previsioni degli effetti dei gas serra sulla criosfera prevedono gli effetti maggiori sull'estensione estiva dell'artico e i dati registrati sono in linea con queste previsioni", mentre alcuni studi sottolineano che "uno degli effetti collaterali del riscaldamento globale può essere proprio un momentaneo incremento nell'estensione dei ghiacci antartici".

Chapman invita inoltre a tenere in considerazione che l'estensione è solo uno dei parametri di valutazione dei ghiacci e non necessariamente il più importante, visto che fondamentale è anche lo spessore, attualmente senz'altro minore rispetto a quello degli anni passati.

http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/ambiente/polo-nord-ghiacci/presunto-recupero/presunto-recupero.html
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