Ciad: insurrezione contro il governo appoggiato dall'Europa

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Ciad: insurrezione contro il governo appoggiato dall'Europa

Messaggiodi Aragorn il 05 feb 2008, 13:15

Un nuovo scenario di crisi si è aperto in Africa. In Ciad, sabato 2 febbraio, le milizie dell’opposizione hanno occupato la capitale n’Djamena, cingendo d’assedio il palazzo presidenziale. I principali movimenti antigovernativi, che hanno le loro basi nell’est, al confine con il Sudan, e da due anni tentano di rovesciare il regime del presidente Idriss Déby, si sono coalizzati due mesi fa. La scorsa settimana hanno iniziato una rapida marcia di avvicinamento a N’djamena che l’esercito non è riuscito ad arrestare, benché nelle ultime ore fosse a quanto pare guidato dallo stesso Déby. A fermare la loro avanzata, non è bastato neppure l’aiuto logistico e militare del contingente francese Epérvier stanziato stabilmente nel paese e che, all’approssimarsi delle truppe antigovernative alla capitale, era stato tempestivamente integrato con 126 soldati francesi provenienti dal Gabon.

È possibile che la decisione da parte della nuova coalizione di sferrare questo ennesimo attacco abbia a che vedere con l’arrivo a Nd’jamena e ad Abeche, capoluogo delle regioni orientali, dei primi soldati dell'Eufor, la forza militare di 3.700 unità che l’Unione Europea ha da poco deciso di inviare in Ciad e nella Repubblica Centrafricana per facilitare le operazioni umanitarie nei due paesi, affiancandosi alla Minurcat, la missione delle Nazioni Unite creata lo scorso settembre dal Consiglio di Sicurezza e anch’essa in fase di dispiegamento nel Ciad orientale e nella Repubblica Centrafricana nord orientale. Entrambe queste regioni confinano con il Darfur, lo stato occidentale del Sudan nel quale dal 2003 è in corso una guerra civile che ha indotto centinaia di migliaia di sudanesi a fuggire oltre confine. La Repubblica Centrafricana ospita al momento alcune decine di migliaia di profughi, ma il grosso dei fuggitivi, non meno di 250.000 persone, si trova in Ciad, distribuito in campi attrezzati per assisterli.

Tuttavia i leader delle formazioni antigovernative sostengono che in realtà l’Eufor, prendendo a pretesto la sicurezza dei profughi sudanesi, è stata costituita per difendere il presidente Déby, su pressione della Francia di cui il Ciad è stato una colonia fino al 1960, ed ecco perché potrebbero aver deciso di muoversi proprio in questi giorni, il che in effetti ha indotto la Eufor a rimandare l’invio di altri soldati.

Dal pomeriggio del 2 febbraio sono stati attivati i piani d’evacuazione dei cittadini stranieri residenti nel paese, inclusi i nostri connazionali. Ovviamente nulla si può fare invece per i rifugiati sudanesi che rischiano di restare privi di assistenza, isolati e in condizioni ancora peggiori di quelle dei loro connazionali, oltre due milioni, sfollati in patria.

La loro sorte dipenderà dall’evolversi della situazione ed è impossibile per ora fare previsioni, tanto più data l’incertezza sulle notizie che pervengono di ora in ora. Sembra verosimile quella secondo cui il presidente Déby si sia per il momento rifiutato di lasciare il paese con l’aiuto dei militari francesi e si è limitato, forse, a rifugiarsi presso la sede del contingente Epérvier. Déby sa bene, infatti, che se lascia il Ciad difficilmente potrà tornarci da presidente. Lui stesso è al potere per aver cacciato nel 1990 Hissene Habré, il sanguinario dittatore che a sua volta si era impadronito del Ciad nel 1982 con un colpo di stato contro il presidente Goukouni Weddeye. Da allora ha vinto tre elezioni presidenziali, ma l’opposizione, come nel caso del Kenya, ha sempre sostenuto che siano i brogli a tenerlo in carica. Di sicuro è che la costituzione fino al 2005 limitava a due i mandati presidenziali che un cittadino ciadiano poteva ricoprire, ma Déby ha preteso e ottenuto una modifica costituzionale che nel 2006 gli ha permesso di concorrere per la terza volta alla massima carica dello stato.

La scelta di rimanere in Ciad potrebbe comunque essersi rivelata vincente. Pare infatti che nella notte i ribelli abbiano lasciato la capitale, dopo due giorni di duri scontri, in cui le forze governative sono intervenute con elicotteri e carrarmati per rompere l'assedio al palazzo presidenziale. Non è chiaro se siano stati sconfitti, o se, come dichiarato da un loro portavoce, il ritiro è stato deciso "per offrire alla popolazione la possibilità di scappare". Le strade di n’Djamena sarebbero ora pattugliate dai militari.

C’è da aggiungere, infine, che da alcuni anni controllare il Ciad è un affare estremamente redditizio perché il paese produce petrolio che un oleodotto lungo mille chilometri porta fino alle rive dell’Oceano Atlantico, in Camerun. In cambio dei contributi ricevuti dalla Banca Mondiale e da altri organismi internazionali per avviare le attività estrattive e costruire l’oleodotto, Déby si era impegnato a destinare una parte consistente dei proventi del petrolio alla lotta alla povertà e ad accantonarne il 10% in un ‘fondo per le generazioni future’. Ma alla fine del 2005 ha ottenuto dal Parlamento di poter cancellare questo fondo e di stornare dai programmi di sviluppo tutto il denaro necessario a potenziare il settore della sicurezza nazionale, vale a dire, in altri termini, a potenziare l’esercito per far fronte all’opposizione sempre più agguerrita. La sospensione di un prestito di 124 milioni di dollari immediatamente disposto da Paul Wolfowitz, all’epoca presidente della Banca Mondiale, non è bastato a impedire che Déby, come tanti altri leader africani prima di lui, trasformasse una risorsa immensa in strumento di potere, lasciando la popolazione in miseria. Nell’Indice di sviluppo umano 2008, pubblicato dal Programma per lo sviluppo delle Nazioni Unite, il Ciad figura tra i paesi più poveri del mondo, 170esimo su 177 stati considerati.


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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