Sta venendo giù il mondo in Campania, e non da ieri. I Verdi locali, però, sembrano avere più a cuore i destini della Caretta caretta, graziosissima specie di tartaruga che popola le coste a sud di Salerno, nel Cilento, che non quelle dei cittadini.
Si, perché a giudicare dalla nota diffusa ai mezzi di informazione poco meno di una settimana fa, vale a dire quando si era già in piena crisi da immondizia, c'è da trasecolare.
«I Verdi della Campania, salutano con enorme soddisfazione - si legge nel comunicato - il finanziamento regionale destinato alla realizzazione di un'area protetta a Santa Maria di Castellabate (a pochi chilometri da Paestum, ndr) per la tartaruga della specie Caretta caretta, che rischia l'estinzione. Di ciò ringraziamo anche il ministro per l'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio per la sensibilità mostrata e per l'impegno profuso affinché il progetto si realizzasse». Incredibile ma vero: gli ambientalisti campani, a firma di un loro consigliere regionale, Michele Rago-sta, salernitano anche lui come il "ministro ridens" (così ribattezzato dalla gente nella seconda città della Campania) prendono un'altra bella manciata di danaro pubblico e lo destinano alla Caretta caretta: niente di male se un'intera regione non stesse bruciando diossina e veleni vari, mettendo a serio repentaglio la salute attuale degli abitanti e quella delle future generazioni.
Ma non è la prima volta che accade, diciamo che su questo argomento c'è una specifica recidiva dei Verdi della Campania. Infatti, nell'estate del 2006, durante un'altra delle cicliche emergenze napoletane, il ministro salernitano piombò personalmente a Santa Maria di Castellabate per verificare di persona lo stato di conservazione delle uova di tartaruga rinvenuta su una spiaggia cilentana. Dispose il "sequestro" dell'area, la fece transennare ed avviò un interessante quanto inopportuno (considerando la mole di spazzatura ad ogni angolo delle strade in attesa d'esser raccolta) progetto di conservazione. A pochi chilometri c'era il girone dantesco dell'immondizia, i Verdi ed il loro ministro invece fecero il possibile per le piccole tartarughe. Opera di certo encomiabile se non fosse per la tragedia "umana" che si viveva contestualmente. Ora, con la crisi più grave che la Campania ricordi, ci risiamo: i Verdi non accennano minimamente a quanto sta avvenendo e preferiscono informare l'opinione pubblica che hanno destinato danaro, impegno e risorse per l'area protetta. Bisognerebbe spiegare che, allo stato, in Campania di protetto non c'è assolutamente nulla. Ormai.