Siamo di fronte a tre mignottoni che scrivendo Francesco Marini anziché Franco Marini sapevano di creare un casino pazzesco teso ad annullare le votazioni. Ergo. La sinistra ha trasformato la Seconda Repubblica in una Repubblica dì Ridolini. Altro che banane berlusconiane! La maggioranza di Prodi non è una maggioranza ma un'accolita di deficienti chiaramente non in grado di governare.
Quello che è successo ieri in aula al Senato ha dell'incredibile. I pistola dell'Unione, pur avendo sulla carta i numeri sufficienti per eleggere l'ex sindacalista margheritaro presidente dell'assemblea, sono riusciti nella diffìcile impresa di creare un tal bordello da invalidare tre consensi, quindi a imporre la ripetizione della manfrina ritualistica della votazione. Una comica. Perché i tre parlamentari che hanno sbagliato a indicare la loro preferenza evidentemente hanno fatto
il gioco delle tre tavolette. Roba da imbroglioni patentati. Hanno commesso l'errore con uno scopo preciso: azzerare la consultazione e incrementare la tensione. Avranno avuto la loro bella convenienza. Ossia, lanciare un segnale all'Unione. Dirle, guardate ragazzi che o ci date questo o quest'altro oppure noi scegliamo An-dreotti e la maggioranza va in vacca. Vince An-dreotti, candidato dell'opposizione, e Prodi non andrà a Palazzo Chigi. Altra interpretazione non esiste. Perché è impensabile che tre senatori ignorino il regolamento: o si riportano sulla scheda le generalità effettive del candidato prescelto oppure si annulla tutto e si ricomincia daccapo.
Per la destra si tratta di una vittoria parziale. O meglio: questa è la dimostrazione che a Palazzo Madama manca una maggioranza numericamente e moralmente affidabile. Il che in soldoni significa: Prodi così non è in grado di guidare il Paese. Nella notte si svolge la ripetizione della seconda votazione. Resiste il quorum, ovvero la maggioranza assoluta è indispensabile all'elezione del presidente. Finisce a tarda ora. Con un nuovo nulla di fatto. Oggi si procede ad altri scrutini in cui scatta la regola della relatività. Vince chi prende più voti, nel qual caso nonno Andreotti rientra in lizza con qualche speranza. Vada come vada l'unica certezza è che Prodi è nella melma. La sua sopravvivenza è legata a un filo. E i suoi alleati si sono confermati una banda di cretini. Più cretini degli avversari. Ci vuol tutta.
E' il fondo di feltri logicamente è di parte ma se lo si depura dagli eccessi ha fotografato la realtà attuala. Cmq fra 2 ore Franco (o francesco
