Forse è ora di riscrivere un pezzo di storia italiana

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Messaggiodi Aragorn il 07 feb 2006, 15:17

E normale che tante polemiche suscitino le recenti decisioni con le quali i dirigenti politici della sinistra hanno sollecitato, o semplicemente accettato, le candidature di taluni magistrati. Infatti che i magistrati riempiano il Parlamento quasi esclusivamente a sinistra (con qualche eccezione per l'altro versante: ma è l'eccezione che conferma la regola) è cosa anomala negli ordinamenti occidentali. Lo è per due ragioni. Per un verso in quanto che si possa transitare dalla funzione giudiziaria a quella politico-legislativa per poi tornare tranquillamente ad esercitare il ruolo giudiziario, è cosa che lascerebbe sconcertato anche un bambino e che invece in Italia viene praticata con assoluta noncuranza. Peraltro verso, in quanto il senso della distinzione delle funzioni e dei poteri dello Stato, inoltri Paesi, è talmente radicato da far ritenere del tutto improbabile unfenomeno del genere di quello descritto: e perciò colloca Vltaliafuori dal contesto politico e istituzionale dello Stato di diritto.
Si dirà che queste osservazioni riguardano ingenerale il problema delle candidature dei magistrati, da qualunque parte politica esse avvengano, e ciò è vero. Tuttavia, assumono un significato ancora più intenso in base alla constatazione fatta: i magistrati, se si candidano, lo fanno fra le braccia della sinistra in genere e dei diessini in specie. Come mai?Le ragioni sono più d'una, ma certo non ultima è la circostanza che la sinistra, ormai da decenni, pone in essere una politica del tutto tesa al soddisfacimento delle attese e delle pretese della categoria, mentre così non può certamente dirsi per la destra. Il fenomeno diviene ancor più interessante ponendolo al centro di un 'analisi politologica, dal momento che non si può fare a meno di notare come - assai stranamente - la cultura politica
della sinistra italiana, di diretta ascendenza marxista, inevitabilmente non abbia e non possa avere nel proprio Dna il diritto e il senso del diritto.
In proposito, non occorre scomodare Marx, Lenin o Pasuhanis, per ricordare comenell'universo marxista per il diritto non ci sia posto, dato che nella società finalmente pacificata e senza classi non vi è motivo di distribuire torto e ragione, essendo il diritto soltanto una sovrastruttura dell'economia, destinato a scomparire insieme alle ingiustizie del capitalismo. Essendo questa l'eredità ideologica della sinistra - il che è chiaramente visibile nelle varie forme di inguaribile "giustisnalismo"' dove in diversa misura affliggono i suoi leader politici e che manifesta una sorta di "fastidio "per i lacci e i lacciuoli che il diritto e le procedure invece richiedono - stupisce che i magistrati italiani trovino naturale la candidatura fra le sue fila, anziché fra quelle degli avversari politici. Questi ultimi, infatti, avranno pure commesso errori, ma comunque conservano e cercano di difendere il diritto e il suo senso profondo. Tuttavia, una considerazione appena più sottile si impone. A ben g uà rda re, si evidenzia eh e i magistrati che negliultimi decenni si sono candidati a sinistra erano e ancora sono quasi tutti provenienti dall'ufficio della Procura, mentre mai o quasi mai lo sono stati o lo sono se provenienti dagli uffici dei magistrati giudicanti: si pensi a Violante, a DiPietro, a Cassou, alla Finocchiaro o, adesso, a D'Ambrosio. Insomma, sembra che a sinistra piaccia candidare sì i magistrati, ma non i giudici: dettaglio non di poco conto, visto che mentre i pm si limitano a dare inizio ali azione penale, i giudici sono invece chiamati a giudicare. Che allora la sinistra sia in sintonia più con i primi che con i secondi, fa pensare: e fa pensare, in termini filosofico-politici, che Prodi e i suoi privilegiano l'accusa più che il giudizio, la parte invece del tutto, l'analisi ben oltre la sintesi. Su questa dimensione è bene che gli elettori, anche di sinistra, riflettano.

Di vincenzo vitale


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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Messaggiodi ture il 09 feb 2006, 19:44

Mi sembra più anormale che il presidente del consiglio si faccia le leggi per pararsi il posteriore e per trarne profitti enormi a discapito del propio paese. E poi nn dimentichiamoci di tal Dell'utri e di tal Previti :wink:
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La differenza tra un adulto e un bambino sta nel prezzo dei loro giocattoli (O.Wilde)
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