E' il cancelliere tedesco. Donna, venuta dall'Est che fu comunista. È testarda e arriva spesso in ritardo agli appuntamenti mondani, preferisce il vino rosso e il suo locale preferito a Berlino è "Chez Maurice". La sua migliore amica è la sorella minore Irene. Il tabloid Bild racconta cinquanta cose che non sappiamo di lei, una bambola con la sua faccia sta per invadere i mercati tedeschi.
In politica si fida soprattutto di tre persone, due sono donne: Beate Baumann, 42 anni, politologa e capo di gabinetto, la portavoce e consigliera Èva Christian-sen, 36 anni, e Willi Hausmann, ex segretario generale della Cdu. Nelle situazioni d'emergenza si rivolge ai colleghi con parole rassicuranti: «Nella calma si trova la forza». Angela però non sopporta che ci si rivolga alla sua squadra come "Girls Camp", il campeggio femminile. Il suo motto è: «Non promettere mai ciò che non si può mantenere».
Per la prima volta la Germania sarà governata da una grande coalizione, ovvero dall'alleanza fra i socialdemocratici ed il centro cristiano. Cancelliere, dopo un risultato contrastato e quasi paritario con il socialdemocratico Gehrard Schroeder, la ragazza del-ll'Est, la cristiano-democratica Angela Merkel.
La forza e la grandezza di una classe politica si vede in questi frangenti. Schroeder non ha neanche pensato all'ipotesi di utilizzare i voti alla propria sinistra, perché con quelli avrebbe vinto, ma non avrebbe governato. La Merkel cede volentieri posti di governo ai socialdemocratici, perché così sarà più libera di fare quel che il suo predecessore non è riuscito a concludere. La lezione tedesca dice questo: lo scontro elettorale può essere durissimo, ma non serve vincerlo con coalizioni non caratterizzate da una comune volontà di governo. Finita la conta dei voti, si passa ad occuparsi degli interessi del Paese, che sono gli stessi per socialdemocratici e cristianodemocratici. In Italia?
Di Maria Giovanna Maglie - Newsettimanale n°22